Salve, come sempre chiedo la V gentile collaborazione su di un caso specifico.
Esercizio di vicinato non alimentare in Campania avviato con DIA nel luglio 2006. Nel corso dell'istruttoria del 2006 l'Ufficio Tecnico comunicava a mezzo raccomandata A/R alla parte che la documentazione "deve essere integrata mediante la produzione di attestato di agibilità dei locali. Si fa presente che in attesa degli atti richiesti, la pratica si intende sospesa e che in mancanza di quanto richiesto la stessa è da ritenersi chiusa con esito negativo".
Non vi è altra documentazione nel fascicolo.
Pervenuto esposto, oggi in merito, alla P.M., all'Urbanistica e al SUAP che segnala che lo stesso esercizio è abusivo.
La P.M. eleva verbale ai sensi dell'art. 57 comma 2 della Legge Regionale n. 1/2014 che prevede la chiusura dell'esercizio e la cessazione dell'attività oltre all'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da € 2500 a € 15000.
Orbene le mie domande sono:
- la chiusura dell''esercizio e la cessazione dell'attività costituiscono sanzioni accessorie da applicarsi in sede di ordinanza ingiunzione decorsi 60 giorni dalla notifica/contestazione, oppure devono essere applicate con ordinanza immediatamente a seguito dell'inoltro degli atti senza ritardo da parte della P.M. al SUAP?
- l'ordinanza andrebbe preceduta sempre da avvio del procedimento con termine per eventuale scritti o documenti oppure va fatta direttamente?
- come andrebbe intitolata e oggettivata? Va bene "Ordinanza di chiusura e cessazione attività commerciale condotta in assenza di titolo abilitativo?
- Infine, può essere considerata senza titolo in presenza di una tale comunicazione da parte dell'Ufficio tecnico oppure era necessario nel 2006 qualche altra comunicazione finale?
Grazie infinite per la vs disponibilità e pazienza.