per impianto ad uso privato in genere si intende il complesso di attrezzature ubicate all’interno di aree private, non aperte al pubblico, come stabilimenti industriali, porti, aeroporti, cantieri ecc.
Premetto che occorrerebbe vedere la legge regionale di riferimento, se parli di ARPAT ritengo che tu sia in Toscana. In ogni caso, prassi vuole che benché non aperti al pubblico, tali distributori debbano soggiacere alla necessità di un titolo autorizzatorio complesso che contempli: prevenzione incendi ed eventuali titoli ambientali, dipende da come è strutturato l’impianto. Se ci sono acque meteoriche contaminate allora occorre anche l’AUA. Prassi vuole che sia coinvolta l’Az. USL a prescindere. Relativamente ad ARPAT ti riporto una risposta che è stata data ad un comune toscana qualche tempo fa:
Riscontriamo la vostra richiesta in oggetto precisandovi che per questa Agenzia il rilascio di pareri del tipo in questione rappresenta attività istituzionale non obbligatoria (Carta dei Servizi ARPAT di cui alla Del. C.R.T. 9/2013, rigo 98), non erogabile in carenza di accordo annuale finanziariamente supportato dai necessari stanziamenti di bilancio da parte dei Comuni interessati.
Ah, essendo un impianto privato ti puoi risparmiare le procedure sugli accessi carrabili e simili.
Quindi, alla fine, occorre vedere caso per caso ma direi che è pacifica una CdS fra comune, ASL, VVF
per le variazioni si applica, sempre se sei in Toscana, l'art. 66 della LR 62/2018